IL PROGETTO


Progetto per la realizzazione di una Casa delle Donne a Lecce.

La L.F.D. Libera Federazione di Donne, Associazione di Promozione Sociale con sede in Lecce, ha proposto nel 2009 all’Amministrazione Provinciale di Lecce il seguente progetto, da realizzare a cura della associazione proponente, nell’immobile di proprietà della Provincia denominato ex- Conservatorio Tito Schipa, il quale si era stato chiesto  che venisse concesso in uso gratuito alla  Associazione.
La L.F.D. Libera Federazione di Donne è composta da nove tra associazioni e gruppi informali di donne e gode della diversa natura delle associazioni che in essa si sono riunite sulla base di alcuni tratti comuni: la costituzione esclusivamente femminile delle stesse, l’obiettivo fondamentale di tutte di accrescere l’autodeterminazione e la libertà di tutte le donne, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, dalla loro etnia, dalla loro religione, dal loro orientamento politico, dalla loro classe sociale, dal loro livello culturale.
Grazie alla sua composizione così varia, la federazione si propone di perseguire gli scopi statutari con vari mezzi e attraverso la realizzazione di vari progetti che prevedono l’uso di una sede comune, aperta a tutte coloro che vorranno fruire delle attività e dei servizi offerti dalla federazione stessa o dalle singole associazioni che la compongono.
Tale sede costituirà la Casa delle Donne di Lecce

Fra i progetti che la L.F.D. Libera Federazione di Donne intende realizzare all’interno della Casa delle Donne rivestono particolare importanza:

  • La creazione di una biblioteca/mediateca/archivio delle donne con relativa sala lettura/consultazione. La federazione ha intenzione di rendere la Casa delle Donne un luogo sia fisico che virtuale di ricerca e raccolta di materiali delle e sulle donne prodotti in area salentina e altrove, in particolare a partire dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri. Tali materiali (libri, manifesti, volantini, documenti vari, trascrizioni di testimonianze orali, audiovisivi, fotografici, ecc) costituiscono testimonianza della storia delle donne e, sulla base del patrimonio attuale delle singole associazioni, ammontano a migliaia di volumi, testate di periodici e altri materiali.
  • La realizzazione di corsi di formazione di varia natura per attività artigianali, artistiche, professionali, quali corsi di ceramica, oreficeria, fotografia, pittura, uso di vari software, acquisizioni di competenze professionali relative all’informatica, all’archivistica, alle consulenze personali, alla conoscenza delle lingue, ecc. Riteniamo che dare alle donne strumenti professionalizzanti sia una via privilegiata per accrescere la loro indipendenza e consentire l’autodeterminazione. La dipendenza economica di alcune donne è causa della cristallizzazione di ruoli sociali ai quali le donne devono potersi sottrarre. La possibilità di scegliere la propria vita passa attraverso l’indipendenza economica.
  • L’organizzazione di gruppi di discussione, dibattiti, convegni, corsi di formazione politica sulle tematiche che riguardano le donne, le teorie femministe, la storia dei femminismi e dei movimenti politici delle donne e delle lesbiche in Italia e nel mondo.
  • La realizzazione cineforum, anche su tematiche riguardanti le donne, sia in italiano che in lingua originale per favorire la conoscenza reciproca fra le varie culture che abitano il territorio salentino.
  • La presentazione di libri e altre produzioni culturali delle donne, quali film, documentari, musica, mostre e altre forme di espressione artistica. Riteniamo di poter contribuire alla promozione dell’arte e del linguaggio delle donne che spesso in un mercato penalizzante e improntato all’arricchimento materiale più che a quello culturale, faticano a farsi sentire.
  • La promozione di discussioni e incontri che abbiano come tema la legge 194/78, la tutela sociale della maternità e l’interruzione volontaria di gravidanza, la prevenzione e la promozione della procreazione consapevole. Il monitoraggio sull’applicazione della suddetta legge, riconoscendo come primario il ruolo dei consultori. La creazione e divulgazione di un opuscolo di informazione ed educazione sessuale tra le adolescenti nelle scuole. La promozione di una diffusa e capillare informazione verso la popolazione immigrata finalizzata alla tutela della salute sessuale e riproduttiva delle donne. La promozione di progetti specifici, anche prevedendo servizi di strada, rivolti alle donne che si prostituiscono.
  • La realizzazione di attività di informazione e sensibilizzazione al parto, ai bambini e alla famiglia. Spesso molte donne, nel momento che precede la nascita di un figlio, sentono la necessità di avere delle risposte sul parto e di avere uno scambio di opinioni, percezioni, stati d’animo con altre donne/MADRI. Sentiamo la necessità di creare un luogo in cui poter scambiare opinioni ed esperienze anche con donne provenienti da altre culture, mondi, vissuti, sull’esperienza del parto, ma anche sulla cura dei figli e della famiglia e su altre questioni correlate quali la donazione del cordone ombelicale e il riutilizzo della placenta.
  • La realizzazione di uno sportello di consulenza contro le discriminazioni lesbofobe sul lavoro e in altri luoghi della vita sociale. La realizzazione di progetti di formazione sulle differenze di genere e orientamento sessuale rivolti a docenti e discenti delle scuole medie superiori e inferiori e a tutti gli operatori medici, sociali, degli uffici pubblici che si trovano a trattare con utenti (alunne/i, pazienti, cittadine/i) di orientamento diverso da quello eterosessuale e che attualmente non sono preparati ad accogliere tale differenza, sul modello dei più avanzati paesi del nord dell’Europa e di alcune regioni-modello italiane (ad esempio Toscana, Emilia Romagna, Trentino) e utilizzando le collaborazioni già in corso che alcune associazioni della federazione hanno con enti quali l’Università del Salento.

Intendiamo la Casa delle Donne come una struttura aperta, un laboratorio dove coniugare impresa culturale e servizi, interazione col territorio e le donne che lo abitano; ci proponiamo, tra gli altri, l’obiettivo di promuovere una azione capillare d’informazione sul territorio rivolta a tutte le associazioni e gruppi informali di donne, che operano in ambito provinciale, per far conoscere gli obiettivi della Casa delle donne e promuovere la loro adesione al progetto.
Ferma restando l’indipendenza di ciascuna delle associazioni che compongono la federazione, tutte si impegnano a non agire in contrasto con i principi che la fondano e a dare il massimo sostegno alle attività che nella Casa si svolgeranno. 
 

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