lunedì 12 febbraio 2018

Utero in affitto o gravidanza per altri?





Venerdì, 23 febbraio, 2018, ore 18.00
Crocevia, via Silvio Pellico

Utero in affitto o gravidanza per altri. Nella ricerca stessa di una definizione, si trova tutta la problematicità del tema; di ordine etico, scientifico, giuridico, storico, politico, sociale e di salute, di non facile soluzione.

In altri paesi, l dibattito va avanti da decenni, in Italia, la questione è oggetto di studi e infuocate polemiche. Noi abbiamo deciso di parlarne insieme a due autorevoli donne, femministe, Lidia Cirillo e Pina Nuzzo, a partire dal volume curato dalla Cirillo: "Utero in affitto o gravidanza per altri"; modera la discussione Antonella Mangia per la Casa delle Donne di Lecce.


"Un libro che si propone di rendere accessibile la discussione ad ambienti diversi da quelli che già la frequentano e nell'unico modo possibile, cioè attraverso gli interventi sintetici di persone che ne hanno scritto o che hanno competenze nei campi che la questione coinvolge, compreso quello politico e di movimento. L'invito a spiegare è stato rivolto soprattutto a femministe, perché è nell'ambito femminista che la discussione è stata più ampia, complessa e interessante. Ma anche a un autore che ha affrontato, con l'articolazione della ricerca scientifica psicologica, i temi più diffusi nel movimento di critica all'eterosessualità obbligatoria."

Verso l'8 marzo: mobilitazione mondiale con Non Una di Meno


Anche questo 8 marzo, la Casa delle Donne di Lecce aderisce alla mobilitazione mondiale, lanciata dal movimento internazionale Non Una di Meno, attraverso lo sciopero globale e molte altre iniziative, da costruire insieme.

Lanciamo un appello a tutte le associazioni, i gruppi e le donne che condividono le ragioni profonde della lotta, sceglieremo insieme le forme di mobilitazione migliore da mettere in atto. Contattateci, scriveteci, linkateci.

Una giornata senza di noi, consapevoli delle difficoltà che comporta e che cercheremo di superare insieme. Una giornata senza il nostro lavoro, le nostre cure, il nostro impegno, una giornata in cui noi stiamo dove e come vogliamo stare. Un momento in cui continuare a mettere in pratica il passaggio dal #metoo al #wetoogether, dalla forza della denuncia alla potenza della lotta collettiva.

Per questo aderiamo a questa mobilitazione ed allo sciopero, <<per mettere mettere in discussione ogni forma di sfruttamento che agisce sui nostri corpi e sulle nostre vite (…) perchè la violenza è sistemica e strutturale e combatterla significa anche lottare per la liberazione dalla violenza economica, dalla precarietà e dalle discriminazione e rivendicare strumenti materiali di autodeterminazione. (...)Lo sciopero femminista mette in discussione le modalità classiche di sciopero non per sostituirsi ad esse, ma per potenziarle, immaginando nuovi strumenti di lotta e consentendo di scioperare anche a chi si troverebbe esclusa dal diritto di sciopero.>>

Anche a Lecce riempiremo le strade con le nostre proposte:
- Vogliamo una città che riconosca le soggettività femminili in
tutti gli ambiti della vita sociale e politica
- Vogliamo una città che organizza gli spazi e i tempi a misura
dei bisogni delle donne
- Vogliamo più strutture che sostengano le donne in situazione
di disagio e sottoposte a violenza
- Vogliamo questo e molto altro ancora

qui tutte le ragioni dello sciopero messe a punto dal movimento di Non Una di Meno, durante l'assemblea del 3 febbraio a Milano: